Rassegna Stampa

 

Articoli, notizie Atalanta Club Pisani

17 febbraio 1997 un tragico incidente

Chicco e Ale vengono strappati alla vita.

Quella sera Chicco e Ale volevano rimanere a casa. Avevano già indossato il pigiama, poi un amico li chiamò e li convinse a uscire. Per l’ultima volta”. A 17 anni di distanza da quella tragica serata in cui perse la figlia e il suo fidanzato, Chicco Midali si emoziona ancora nel ricordare quei drammatici momenti. La sera del 12 febbraio 1997, mentre stavano rincasando dopo una serata passata al casinò di Campione d’Italia, il 22enne attaccante dell’Atalanta Federico Pisani e la fidanzata 19enne Alessandra Midali persero la vita dopo uno schianto sull’autostrada Milano-Laghi.

Raccolta di tutti gli Onori e Meriti in Memoria di Chicco e Ale

Federico Pisani è sempre con noi

“Sull’autostrada cercavi la vita, invece hai incontrato la morte” racconta una vecchia canzone dei Nomadi. É un brano che istintivamente raffiora nella memoria ogni volta che un incidente si trasforma nell’ennesima croce allungando una fila che sembra non voler finire mai. E cosi è stato anche con Chicco Pisani: una tragedia che ha gettato nel dolore il mondo del pallone, quel carosello di denaro e colori dove sembra che la morte non abbia cittadinanza.

Una tragedia che ha sconvolto due comunità: Bergamo che in quel ragazzo dal ciuffo ribelle e dallo sguardo limpido vedeva tutta l’esuberanza e la voglia di vivere che si ha solo a vent’anni, e la Garfagnana la terra dove Chicco era nato e cresciuto e dalla quale si era allontanato per inseguire il sogno del pallone. Un sogno che, dopo tanti sacrifici, stava diventando realtà. Una tragedia che ha gettato nel dolore due famiglie incapaci di vedere i confini di un dramma tanto grande da non poter credere che sia vero. Nei giorni in cui lo sconforto si aggiungeva al dolore, la pietà per chi non c’è più si è trasformata in un caldo abbraccio quando Bergamo e l’Italia tutta si sono strette attorno alle due famiglie nel disperato tentativo di riempire un vuoto ormai incolmabile. E in un’atmosfera irreale si sono celebrati in Duomo i funerali. La si leggeva nei volti dei compagni di squadra, negli occhiali neri di Mondonico perennemente calati, nei vessilli abbrunati dei tifosi che sono accorsi ad applaudire Chicco per l’ultima uscita dal campo. Un’atmosfera irreale il giorno dopo allo stadio che solo il gol di Foglio è riuscita ad incrinare, ma non a rompere. Eppure in mezzo a tanto dolore ed a tante lacrime ci piace ricordare Chicco cosi come l’hanno fatto i suoi fan della nord: “Il cielo è diventato più piccolo con te che corri e dribbli tra le nuvole” recitava uno striscione. E proprio tra le nuvole ci piace immaginarlo con la maglia della nazionale celesteoro a giocare interminabili partite con gli altri grandi campioni che lo hanno preceduto.

Federico Pisani e la sua carriera

É contro la Fiorentina che Chicco Pisani segna il suo primo gol in serie A. É la stagione 1992/93. I viola sono in pessime acque e vengono a Bergamo sperando di fare risultato invece sulla loro strada trovano questo ragazzino tutto pepe (non ha ancora 19 anni) che alla mezz’ora del primo tempo piazza la botta vincente che sblocca il risultato. La gara finirà poi 2-1 e sarà un’ autogol di Batistuta a decretare la sconfitta dei gigliati che si avviano malinconicamente alla retrocessione.

La gara finirà poi 2-1 e sarà un’ autogol di Batistuta a decretare la sconfitta dei gigliati che si avviano malinconicamente alla retrocessione. Ma quel gol ha il sapore dell’ agrodolce per il giovane attaccante bergamasco. Lui è toscano della Garfagnana: i suoi amici e parenti tifano per i viola e sa di dare loro un mezzo dispiacere contribuendo alla retrocessione deigigliati. Ma per lui quella è una stagione magica. Con la “Banda Prandelli”, la squadra Primavera dell’ Atalanta, conquista il titolo di Campione d’ Italia, vince il Torneo di Viareggio e sfiora la vittoria anche nella Coppa Italia Primavera perdendo la finale contro l’ Udinese. L’ esordio in prima squadra era arrivato l’anno prima. Era stato Bruno Giorgi, tecnico della prima squadra, a mandarlo in campo a Cagliari a sei minuti dalla fine al osto di Bianchezi. È il 15 marzo 1992. La partita finisce a reti bianche; il ghiaccio è rotto a questa prima uscita ne seguiranno alre cinque nel corso di quel campionato: il 29 marzo in Atalanta – Genoa 1-0 (al ’90 al posto di Perrone), il 3 maggio in Atalanta – Bari  2-1 (al 67′ al posto di Orlandini), il 10 maggio in Verona – Atalanta 1-3 (all’82 in sostituzione di Bianchezi) il 17 maggio in Atalanta – Torino 1-3 (al ’74 per Orlandini) ed il 24 maggio a San Siro contro l’ Inter gara finita 0-0 ( al ’46 al posto di Bianchezi). Federico Pisani era nato a Capannori nei pressi di Calstelnuovo Garfagnana in provincia di Lucca il 25 luglio 1974. Come tutti i ragazzini anche lui si cimenta con il pallone ed a 12 anni viene notato per la rapidità e l’abilità con cui tratta la palla che sembra incollata ai suoi piedi. Dopo i primi calci sul campetto parrocchiale entra in forza all’ Atletico di Lucca, quindi alle giovanili del Torino. E con i giovani granata partecipa  ad un torneo in Belgio dove viene premiato come miglior giocatore. Chicco Pisani torna a casa e vorrebbe rimanevi, ma nell’ estate dell’89 l’Atalanta riesce a convincerlo a trasferirsi a Bergamo. Ed è proprio nel vivaio bergamasco che il giovane attaccante si forma e si forgia. Come detto raccoglie allori a tutto spiano con la “Banda Prandelli” di cui fanno parte anche Morfeo, Locatelli, Tacchinardi e Foglio. L’ Atalanta lo impiega ancora per scampoli di partita anche nella stagione 1992/93 quella in cui Chicco mette a segno il primo dei sei gol che firmerà con la maglia nerazzurra. Nel novembre 1993 la società decide di mandarlo a farsi le ossa nel Monza in Serie B dove colleziona 20 presenze e mette a segno anche due gol. È la stagione 1993/94 che si conclude con la retrocessione dei nerazzuri che richiamano subito il giovane attaccante. E nel campionato della riscossa Pisani scende in campo 20 volte segnando anche un gol. Chicco è ormai grande e maturo, sempre più spesso parte titolare al punto che a fine campionato avrà messo in carnée 26 presenze e 4 gol. Un infortunio al ginocchio che lo tiene poi lontano dal campo per parecchi mesi. Il digiuno si rompe contro il Piacenza quando Mondonico lo mette in campo al posto di Lentini. La sua ultima apparizione contro il Verona quando all’ 11 della riprese rileva Foglio.

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Ale Midali ragazza solare

Mi costringo a pensare e in tutta questa confusione non c’é spazio per le belle parole, le frasi di circostanza, quelle che devi dire quando non c’è più nulla da dire e tutto diventa più difficile. Come è adesso, mentre mi trovo a scrivere un po’ di lei della sua vita, di quanto era vitale e testona, di quanto era allegra e determinata, di quanto bene voleva a Chicco. E potrei farne un lungo elenco ma allora le parole dette per forza troverebbero il loro spazio. 

Banalità. La vera ragione che Ale era davvero cosi e ci teneva ad esserlo. Solare, oserei dire, per quella sua aria divertita che riempiva casa Midali in ogni momeno della giornata. Quando cantava da sola, quando affibbiava soprannomi a tutti quelli che le capitavano attorno, quando cercava la complicità di Gianmarco, quando sbuffava con Chicco appisolato sul divano studiava o stava con gli amici. E non perchè era d’obbligo vivere una vita dinamica e senza problemi, ma perchè Ale credeva davvero che il suo modo per affrontare le situazioni era quello di viverle, anche alla giornata. E non basta ricordare che era sempre presente, contagiosa, nei fatti e nel sorriso, un po’ burlona e semplicemente giovane, e come tutti i giovani, doveva fare qualcosa ad ogni costo, vivere ogni momento; restare fermi per lei era tempo perso e non capiva chi si lasciava condizionare dagli eventi, dalle regole dal tempo, a martedi sera non ci ha pensato nemmeno un attimo. Soltanto in un’ occasione non era stata cosi impulsiva, quando qualche anno fa si era accorta che quel ragazzo dal simpatico accento toscano, che aveva poco più dei suoi sedici anni e che non le dava proprio tregua, avrebbe riempito la sua vita. L’aveva conosciuto per caso, durante il classico sabato pomeriggio che vede tanti sguardi rincorrersi per le vie del centro e anche quelli di Chicco avevano fatto la loro parte ed erano riusciti  a farsi riconoscere. Ma Ale era convinta che i calciatori, sopratutto quelli giovani, avevano strane idee per la testa e dovevano essere tenuti alla larga. E quando le veniva fato notare che questa sua strategia non aveva funzionato affatto, non aveva bisogno di rispondere perchè quegli sguardi parlavano anche per lei. Alla morte lei, non ci pensava mai erchè non aveva senso tubarsi di fronte a una situazione che in quel momento non la stava toccando e non c’era ragione di sprecare il tempo con inutili paure. E di nuovo mi costringo a pensare e in tutta questa confusione non c’è spazio per le cose che non hanno senso e sono assurde, per quella che devono essere spiegate per forza e non ci sono parole per farlo. E allora diventa più facile pensare che in quell’istante, mentre tu dormivi e Chicco perdeva il controllo della sua macchina, eravate ancora di più una cosa sola.

  • 15 ottobre 1967 – Gigi Meroni attaccante del Torino e della nazionale è travolto e ucciso a Torino da  un’ auto
  • 7 aprile 1979 – Paolo Barison, ex attaccante del Milan, muore in un incidente sull’ autostrada Ventimiglia – Genova. Con lui sull’auto c’è anche Gigi Radice che rimane gravemente infortunato.
  • 2 dicembre 1983 – Michela Lo Russo e Ciro Pezzella giocatori del Lecce muoiono in un incidente sulla statale Adriatica.
  • 9 ottobre 1985 – Ludo Coek ex centrocampista dell’ Inter muore dopo un incidente ad Edegem in Belgio suo paese natale.
  • 23 agosto 1988 – Eneas brasiliano ex giocatore del Bologna si schianta contro un autocarro fermo.
  • 1 settembre 1989 – Kazimierz Deyna ex nazionale polacco muore in uno scontro a San Diego in California.
  • 3 settembre 1989 –  Gaetano Scirea ex giocatore della nazionale, della Juventus e dell’ Atalanta muore sull’autostrada Varsavia – Katowice. L’auto su cui viaggia si scontra con un furgone e prende fuoco.
  • 14 aprile 1990 – Mario Fruslalupi ex giocatore della Sampdoria e dell’ Inter muore sull’autostrada Voltri – Sempione nel Monferrato.
  • 15 settembre 1996 – Josè Guimares Dirceu, brasiliano, ex giocatore di Verona, Napoli, Avellino ed Ascoli muore in un incidente sul lungomare di Barra di Tijuca a Rio de Janeiro
  • 10 dicembre 1996 – Danilo De Vincenzo e Filippo Biondi giocatori del Castel di Sangro muoiono sulla Firenze – Roma all’altezza di Baschi.
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Chicco e Ale sempre con noi

Sono passati due anni da quella notte del 12 febbraio 1997 che per Chicco Pisani e Alessandra Midali è rimasta senza fine. Un tragico incidente sulla strada del ritorno a casa che li ha strappati alla vita, ma il loro ricordo è sempre vivo e presente in quanti li hanno conosciuti e apprezzati. Un ricordo che un gruppo i tifosi dell’Atalanta vuole rendere ancor più concreto fondando un club dedicato all’indimenticabile n° 14

e ad Alessandra. Chi vuole aderire all’iniziativa può telefonare ai seguenti numeri:

Sig. Midali Giuseppe

035/235530-218372      338/6967158

Sig. Rota Vittorio

035/401031                     348/3102037

Raccolta articoli di giornale di tutti gli Onori e Meriti in Memoria Atalanta Club Pisani

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Trofeo Pisani in Toscana

Come tutti gli anni in concomitanza del quadrangolare Torneo Ciabatti si è disputato a Castiglione della Pescaia il Trofeo Pisani, che ha visto contrapposte la Rappresentativa della Maremma e dell’Atalanta Club Pisani. Il Trofeo, in memoria del campione atalantino Chicco Pisani, di Alessandra Midali e di Vittoria Rota (che ne è stato l’ideatore  ed organizzatore per molti anni insieme a Chicco Midali).

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1° Memorial Rota-Midali-Pisani

Sabato 21 settembre alle ore 15, al campo sportivo Utili di via Baioni, è in programma la prima edizione del tiangolare di calcio over 40 << 1° Trofeo Città di Bergamo-Memorial Vittorio Rota, Alessandra Midali e Chicco Pisani>> a cui parteciperanno la formazione dell’Atalanta Club Pisani, l’Atalanta Senior e una rappresentativa dell’associazione “Il Villaggio della Gioia”.

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Vecchie Glorie a Belluno

Vecchietti terribili. L’Acv Belluno ha vinto il trofeo “Città di Belluno”; lo Jesi ha fatto lo stesso nel “Città di Longarone” e l’Atalanta si è aggiudicata il memorial ” Paolo Zampieri” davanti al longaronesi. Ma solo ai calci i rigore. Se non bastavano le premiazioni , l’Unione Veterani dello Sport ha consegnato un  riconoscimento al capitano Bellunese Graziano Sabatini, che ha compiuto 76 anni, dei quali molto calciati. Ha diretto le finali l’arbitro internazionale Balìdas di Trieste

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Vecchie Glorie a Napoli

Il nuovo ciclo del Napoli riparte da Empoli e Carpi… Non proprio quello che si aspettavano i tifosi azzurri. Si parlava di internazionalizzazione ed invece, siamo qui ad accogliere un tecnico che fino a pochi anni fa navigava, non proprio in acque tranquille, in lega Pro ed ancor più giù; ed un Direttore Sportivo che nel suo curriculum conta solo l’esperienza di Carpi. Non ce ne vogliano i due personaggi, che abbiamo ammirato fino a ieri.

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Vecchie Glorie a Napoli

La Città di Troisi assume un valore incommensurabile per contribuire a scongiurare episodi di violenza e, purtroppo, delittuosi tra tifosi di opposte tifoserie, non solo quelle agli estremi della nostra Penisola. Gesti come quelli visti al Paudice di via Sandriana dovrebbero servire a riportare il calcio italiano sui giusti binari di sportività e di amicizia sconfiggendo definitivamente ogni occasione spesso volte tragiche.

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Vecchie glorie a Napoli

La Città di Troisi assume un valore incommensurabile per contribuire a scongiurare episodi di violenza e, purtroppo, delittuosi tra tifosi di opposte tifoserie, non solo quelle agli estremi della nostra Penisola. Gesti come quelli visti al Paudice di via Sandriana dovrebbero servire a riportare il calcio italiano sui giusti binari di sportività e di amicizia sconfiggendo definitivamente ogni occasione spesso volte tragiche.

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Rivelazione di Filippo Inzaghi

“Non mi sarei aspettato una partita del genere, proprio oggi. Faccio un applauso a questa Atalanta, non pensavo che potessimo presentarci in queste condizioni, dopo quel che ci è successo. Ma forse Chicco ci ha dato una carica in più. E grazie anche al nostro pubblico, fantastico come sempre”. Occhi bassi, molto commosso, Pippo Inzaghi ha ripagato l’amico scomparso con una doppietta, la terza stagionale (dopo Fiorentina e Piacenza).  

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Abbracci a Chicco

É giornata bellissima, con un sole caldo che ti accarezza la faccia e ti distrae i pensieri. O meglio, ci tenta, ma ci sono pensieri e pensieri. L’Atalanta gioca controsole ed è un gran bel vantaggio: i raggi caldi ti asciugano le lacrime in fretta. Nel cerchio di centrocampo, nel minuto di raccoglimento. Pippo Inzaghi e Domenico Morfeo stanno pregando a mani giunte. Più in là Lentini ha la testa china con dentro mille pensieri, Carrera applaude come tutto il pubblico, gli altri sono impietriti dalla commozione.

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In ricordo di Pisani

Non ha avuto dubbi il Consiglio Direttivo della sezione G. Dovichi di Lucca nel disegnare quale Atleta dell’Anno 1996 della provincia alla memoria il giovane calciatore Federico Pisani, deceduto in conseguenza di un incidente stradale a soli 22 anni, quando aveva raggiunto i più livelli quale titolare dell’Atalanta in Serie A nella quale militava da alcuni anni proveniente da formazioni giovanili della Lucchesia, dove aveva visto i natali e dove risiedeva fino al suo trasferimento a Bergamo.

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Vecchie Glorie in azione

Vittorio Rota è un nostro concittadino che dopo aver vissuto una ventina d’anni dalle parti di Grosseto, in Maremma è tornato a Bergamo dove fra le altre cose è membro della locale sezione “Calvi”  dell’Unione nazionale veterani sportivi. Sportivo di razza, amico da sempre dell’Atalanta, nel lungo periodo in cui ha soggiornato in Toscana ha stabilito da quelle parti in una solida rete di amicizie che sono andate rafforzandosi col trascorrere degli anni.